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Chi si trovasse pur dal tempo avverso
O con pioggia soverchia o sete estrema
(Che l’una e l’altra il fa) di tai nemici
1075Ripien l’almo terren, può molti ancora
Scampi trovar che c’insegnò la pruova.
Chi sparge sopra lor fetida amurca,
Chi la cener del fico; e chi vicina
Pianta o sospende almen l’amara squilla;
1080Chi del fiume corrente intorno appende
I tardissimi granchi, e chi gli incende
Perché il noioso odor gli scacce altrove:
E chi, nel modo par, dei vermi istessi
Talvolta ardesse, e gli mettesse intorno,
1085Vedrà gli altri fuggir, né pur di questi,
Ma di ogni altro animal nocente all’erbe,
Nocente al seme uman, l’impia lumaca,
La furace formica, il grillo infesto,
Il frigido scorpion, l’audace serpe:
1090Ch’un natural orror gli cade in cuore
Del funebre sentor dei suoi congiunti.
Altri quelli a bollir fra l’onde caccia,
Poi ne bagna il giardino: altri le fronde
Dell’aglio abbrucia, e d’ogn’intorno spande:
1095Altri fan circondar tre volte in giro
Il predato terren, discinta e scalza
E cogli sparsi crin, donna che senta,
Quando il suo lume in ciel la Luna innuova,