1516, e intitolata Enchiridion Grammatices; opera accennata dal con. Mazzucchelli nel parlare dell’Alamanni, ma dimenticata nell’articolo del Bonino. Una congiura da lui e da più altri ordita contro il cardinale Giulio de’ Medici nel 1522, il pose a gran pericolo della vita; ed ei dovette salvarsi fuggendo prima in Urbino, poi in Venezia. L’elezione di quel cardinale in pontefice col nome di Clemente VII., gli fece credere non ben sicuro il suo asilo; e mentre fugge di nuovo, fermato in Brescia e incarcerato, a grande stento colla mediazione del senator Carlo Cappello ottenne di essere trafugato. Andò dunque errando per alcuni anni, e visse or in Francia, or in Genova, fino al 1527, quando abbattuto in Firenze il partito de’ Medici, ei fu colà richiamato. Io non seguirò l’Alamanni nel maneggio de’ gravi affari che per la libertà della patria sostenne, nelle ambasciate che gli furono affidate, ne’ viaggi che perciò intraprese fino al 1530, nel qual anno caduta finalmente Firenze in mano de’ Medici, l’Alamanni fu per tre anni confinato in Provenza, e poscia ancora dichiarato ribelle. Ritirossi allora in Francia ove dal re