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Altri mezzo il troncon forando in basso,
Dà luogo al tristo umor infin ch’ei veggia
750Ben già formati i pomi; indi con loto
Serra la piaga lor, che dà virtude
Non pur al buon sapor, ma interi e sani
Puon veder sopra i rami un altro aprile.
Chi trovar brama in lor nuovi altri volti,
755E che venghin maggior, gli chiugga dentro
Un vaso cristallin di quella forma
Che più strana gli par, mentre che sono
Nella più acerba età: per sé ciascuno
Crescer con maraviglia e porse in pruova
760D’esser simili a lui vedrà di certo.
Non cerca compagnia la nobil pianta
D’altro arbor peregrin; ma sol si gode
Dei suoi buon cittadin, dei suoi congiunti
Trovarse intorno, e sol vorria talora
765L’avviticchianti braccia e l’ampie frondi
Della crescente zucca aver vicine,
Le quali ama cotal, che ’l verno ancora
Contro ai colpi del ciel null’altro manto
Ha più caro che ’l suo; né miglior cibo,
770Che la cenere lor, sotterra agogna.

Io non vorrei però, che i vaghi fiori,
Gli odorati arbuscei, gli aranci e i cedri
Mi traviasser sì, che i frutti e l’erbe
Lasciassi indietro star, ch’ai miglior giorni
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