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In durar, e portar gravezza estrema;
Da vestir forma in sé, per dotta mano
D’onorato scultor, d’uomini e Dei,
130Più di tutti è richiesto il salcio e ’l tiglio,
E ’l colorato busso; il mirto e ’l cornio,
A far l’aste miglior possenti a guerra:
Più rendevole all’arco e il crudo nasso:
Sovra l’onde correnti il leggiero alno
135Volentier nata: e ben sovente danno
Nella scorza dell’elce al regno loro
L’api il gran seggio, e nel suo tronco ancora
Già per soverchio umor corrotto e cavo;
L’odorato cipresso in più leggiadri
140Delicati lavor si mette in uso;
Da servar gli ornamenti e i dolci pegni
D’amorosa donzella che tacendo
Cela in seno il desio del nuovo sposo.
Né si dee non saver come ciascuno
145Arbor che in quella parte i rami stese
Che guarda al Mezzodì, miglior si truova:
L’altro a Settentrion, più dritto e bello
Si dimostra e maggior; ma il tempo in breve
Scuopre difetto in lui, che ’l tutto appaga.
150Questo è il tempo a tagliar la canna e ’l palo,
E i vincigli sottil dal lento salcio,
Che sien secchi dappoi quando conviene
La vite accompagnar nel nuovo incarco.