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Il buon frutto di Palla, il verde manto
Volge in oscuro, e ti dimostra aperta
La sua maturità che giunge a riva:
Muovansi adunque allor la sposa e i figli
50A dispogliar l’uliva; e ponga cura
Che si coglin con man, senza altra offesa;
Pur quando forza sia, battendo in alto
Farle a terra cader; men fia dannosa
Del robusto baston, la debil canna;
55Ma dolcemente percotendo in guisa,
Che ’l picciol ramuscel con lei non vegna;
Perché vedresti poi qualch’anno appresso
Steril la pianta: ed è credenza in molti,
Che ciò sia la cagion ch’il più del tempo
60Il secondo anno sol ci apporte il frutto.
Chi il dolce, più che l’abbondanza, stima
In quel santo liquor, le coglia acerbe:
E chi il contrario vuol, quanto più indugia,
Tanto più colmerà d’olio i suoi vasi.
65Dênsi l’ulive poi comporre insieme
In brevi monticei, ristrette alquanto;
Perché il caldo tra loro affina in tutto
Quella maturità, qual pensa alcuno
Che sopra l’arbor suo per tempo mai
70Non potrebbe acquistar: così crescendo
Si va dentro l’umor: ma guardi pure
Di non troppo aspettar, che prenda poi
E ’l