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ritorni il dì, coll’altre cinque
20Taïgete e Meròpe, e ’n fronte al Toro
Di tempesta e di giel ci fanno segno.
Or nuove arti ritrovi, or nuovi schermi
Contro all’armi del verno il buon villano,
Che lo torna a ferir con nuovi assalti.
25Nel suo primo apparir, pensiero avaro
Non ti muova ad oprar l’aratro e ’l bue
Per la terra impiagar; ché troppo f"ra
Il folle affaticar dannoso e grave.
Pur poiché dopo lui, veloce e snella
30Ha seguito un viaggio in ciel la Luna,
E ch’ei dell’età sua già compie il terzo,
E sia il tempo seren; ben puote allora
L’asciutto campicello, il colle, il monte
Cominciarse a toccar; ma il grasso e molle,
35A più lieta stagion si serve intero.
Colla vanga maggior rivolga appresso
Il più caro terren; ch’ivi entro possa,
Quando il tempo sarà, versare i semi
Dei ventosi legumi, e d’altre assai
40Biade miglior che ’l vomero hanno a schivo.
Poi volga il passo alla seconda cura
Dei morti prati; e sopra quelli sparga
Quel sottil seme che negletto resta
Sotto il tetto talor ove il fien giacque.
45Già quel ch’ogni altro di tardezza avanza,