Pagina:Alamanni - La coltivazione.djvu/109

Ma il metta in vaso ove poi resti sempre:
E chi mischia i color, si truova i vini
Sembianti al sol quando si leva il giorno,
Ch’una nube sottil gli adombre il crino.
185Chi più brama il vermiglio acceso in vista
Di quel chiaro splendor che fiamma appare,
Come il gallo terren produce; il quale
Di soave sapor congiunto insieme
Con la grazia e l’odor, tutti altri avanza,
190Poiché l’uva spogliò la bruna scorza,
Non sia riposto allor; ritrovi pace
Dal buon vendemmiator un giorno solo:
E chi men ne darà, ben fumo e foco
Troverà nel suo ber; ma meno assai
195Sanitade e bontade: il troppo indugio
Cresce il fosco color, le forze scema.
Chi brama il dolce aver, raccoglia insieme
Quei frutti sol che più maturi senta;
E così colti poi, venti ore almeno
200Gli lasci star pria che gli renda al tino.
Alcun vid’io, che con più ingegno ed arte
(Come il tosco villan che dotto intende
Al dorato suo vin, la cui dolcezza
Tutte altre abbatte, che trebbiano appella)
205Quand’al perfetto vin matura l’uva
Sente venir, non la disparte ancora
Dal materno suo ventre; anzi torcendo