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Maggior la forma, o quella istessa ch’era,
E gli mostre segnal che tutte insieme
Han dato al corso fin, né van più avanti,
130Del caro vendemmiar s’accinge all’opra.
Già veduto il villan per mille pruove
Giunto il tempo fedel che non l’inganni,
Pria dell’uve miglior ghirlanda faccia
Al buon Padre del vin, preghi porgendo
135Ch’opri col suo favor, che ’l sommo Giove
Tenga per qualche dì le piogge a freno,
E renda il suo liquor soave e largo;
Poi la famiglia sua con ceste e corbe
E con altri suoi vasi innanzi sproni
140A le vigne spogliar dei frutti suoi.
Coglia dell’uve l’un, l’altro le porti;
Chi le metta nel tin; chi torni appresso,
Scarco, a sollecitar chi pigro fusse:
Come talor, poiché le schiere armate
145Entrate son fra le nimiche mura
Dopo assai contrastar; che ’l mal vicino
Con sollecito passo innanzi e ’ndietro
Si vede carco andar di quelle spoglie
Che chi alberga lontan portar non puote.
150Ma perché solo un dì non può compire
Tutto il tuo vendemmiar, guardisi bene
Di dar principio a quella parte dove
Scalda il mezzo del dì; quinci all’occaso;