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AIDA.
Vive!
Radames.
Amneris.
Nei disperati aneliti Dell’orde fuggitive Sol cadde il padre.
Ed ella?
Radames.
Amneris,
Sparve, né più novella S’ebbe.
Radames.
Gli Dei l’adducano Salva alle patrie mura E ignori la sventura Di chi per lei morrà!
Amneris.
Or, s’io ti salvo, giurami Che pili non la vedrai
Noi posso!
Radames.
Amneris.
A lei rinunzia
Per sempre — e tuo vivrai!
Radames.
Noi posso!
Amneris,
Anco una volta: A lei rinunzia.
Radames.
In furore hai tu cangiato Un amor che ugual non ha. De’ miei pianti la vendetta Ora il cielo compirà.
Radames.
È la morte un ben supremo Se per lei morir m’è dato; Nel subir l’estremo fato Gaudii immensi il core avrà; L’ira umana io più non temo, Temo sol la tua pietà.
(Radames parte guardie.)
circondato dalle
vano!
Amneris.
(Cade desolata sopra un sedile.)
Ohimè! morir mi sento. Oh! chi la
salva? E in poter di costoto Io stessa lo gettai! Ora, a te impreca Atroce gelosia, che la sua morte E il lutto eterno del mio cor segnasti?
(Si volge e vede i Sacerdoti che attra versano la scena per entrare nei sotterraneo.)
Che veggo! Ecco i fatali. Gli inesorati ministri di morte — Oh! ch’io non vegga quelle bian he larve!
(Si copre il volto con le mani.
Sacerdoti (Nel sotterraneo).
Spirto del Nume sovra noi discendi: Ne avviva al raggio dell’eterna luce; Pel labbro nostro tua giustizia apprendi.
Amneris. Morir vuoi dunque, insano?
Radames. Pronto a morir son già.
Amneris.
Chi ti salva, o sciagurato, Dalla sorte che ti aspetta?
Amneris.
Numi, pietà del mio straziato core — Egli è innocente, lo salvate, o Numi l Disperato, tremendo è il mio dolore l
Radames fra le guardie attraversi la scena e scende nel sotterraneo. — Amneris, a vederlo, emette un grido.