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20 | AIDA. |
Radames.
Spento Amonasro il re guerrier, non resta
Speranza ai vinti.
Ramfis.
Almeno,
Arra di pace e securtà, fra noi
Resti col padre Aida—
Gli altri sien sciolti.
Il Re.
Al tuo consiglio io cedo.
Di securtà, di pace un miglior pegno
Or io vuo’ darvi— Radames, la patria
Tutto a te deve— D’Amneris la mano
Premio ti sia. Sovra l’Egitto un giorno
Con essa regnerai.
Amneris.
(Venga or la schiava,
Venga a rapirmi l’amor mio, se l’osa!)
Il Re.
Gloria all’Egitto e ad Iside
Che il sacro suol difende,
S’intrecci il loto al lauro
Sul crin del vincitor!
Sacerdoti.
Inni leviamo ad Iside
Che il sacro suol difende;
Preghiam che i fati arridano
Fausti alla patria ognor.
Aida.
(Qual speme omai più restami?
A lui la gloria e il trono—
A me l’oblio— le lacrime,
Di disperato amor.)
Prigionieri.
Gloria al clemente Egizio
Che i nostri ceppi ha sciolto,
Che ci ridona ai liberi
Solchi del _atrio suol.
Radames.
(D’avverso Nume il folgore
Sul capo mio discende—
Ah no! d’Egitto il soglio
Non val d’Aida il cor.)
Amneris.
(Dall’inatteso giubilo
Inebriata io sono;
Tutti in un dì si compiono
I sooni del mio cor.)
Amo. (Ad Aida.)
Fa cor: della tua patria
I lieti eventi aspetta;
Per noi della vendetta
Già prossimo è l’albòr.
Popolo.
Gloria all’Egitto e ad Iside
Che il sacro suol difende!
S’intrecci il loto al lauro
Sul crin del vincitor!
fine dell’atto secondo.