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6 AIDA.

Amneris.


Nè un altro sogno mai
Più gentil — più soave —
Al cuore ti parlò? Non hai tu in Menfi
Desiderii — speranze?

Radames.


Io! (quale inchiesta!)
(Forse — l’arcano amore
Scoprì che m’arde in core —
Della sua schiava il nome
Mi lesse nel pensier!)

Amneris.


(Oh! guai se un altro amore
Ardesse a lui nel core!
Guai se il mio sguardo pènetra
Questo fatal mister!)

SCENA III. — Aida e detti

Radames.


(Vedendo Aida.)


Aida!

Amneris.


(Ei si turba — e quale
Sguardo rivolse a lei!
Aida! a me rivale —
Forse saria costei?)
(Dopo breve silenzio volgendosi ad Aida.)
Vieni, diletta, appressati —
Schiava non sei, nè ancella
Quì dove in dolce fascino
Io ti chiamai sorella —
Piangi? delle tue lagrime
Svela il segreto.

Aida.


Ohimè! di guerra fremere
L’atroce grido io sento,
Per l’infelice patria,
Per me — per noi pavento.

Amneris.


Favelli il ver? nè s’agita
Più grave cura in te?
(Aida abbassa gli occhi e cerca di dissimulare il suo turbamento. — Guardando Aida.)
(Trema, o rea schiava, ah! trema
Ch’io nel tuo cor discenda!
Trema che il ver mi apprenda
Quel pianto e quel rossor!)

Aida.


(No, sull’afflitta patria
Non geme il cor soltanto;
Quello ch’io verso è pianto
Di sventurato amor.)

Radames (guardando Amneris.)


(Nel volto a lei balena
Lo sdegno ed il sospetto —
Guai se l’arcano affetto
A noi leggesse in cor!)

SCENA IV. — Il Re, preceduto dalle sue guardie e seguito da Ramfis, da Ministri, Sacerdoti, Capitani, ecc., ecc. — Un Ufficiale di Palazzo, indi un Messaggiero.}}

Il Re.


Alta cagion vi aduna,
O fidi Egizii, al vostro Re d’intorno.
Dal confin d’Etiòpia un messaggiero
Dianzi giungea — gravi novelle ei reca.
Vi piaccia udirlo.
(Ad un Ufficiale.) Il messaggier si avanzi!

Messaggiero.


Il sacro suolo dell’Egitto e invaso
Dai barbari Etiòpi — i nostri campi
Fur devastati — arse le messe e baldi
Della facil vittoria, i predatori
Già marciano su Tebe.

Tutti.


Ed osan tanto!

Messaggiero.


Un guerriero indomabile, feroce,
Li conduce — Amonasro.