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H seconda c A P. XXI. OLENDO O.ferir C.potrà farli una fìnta al uifo,cre feendo col pie dritto appreffo il manco, per farlo mouere, abbacando la punta, & contrapalfando à mandritta del nemico,perinuertirlo fotto diC. & mettendoli la rotella per tefta, ma fe C. folfe perfona accorta, non fi mouerebbe àia finta con la rotella anzi in quel tempo fpingerebbe la punta de la fpada ne la fpalla diritta de 1 Auerlano, mirandoli con un riuerfo in Guardia di O. doue potrà uemre a la prefa notata qui fopra per T. & peir C^perdueuie. L’una e andera col pie dritto appreffo il manco,‘con un’mandritto finto à ia uolta de le gambe de l’auerfàrio,per che uenghi à parare accompagnato, per darli un riuerfo à le gambe, & in quel tempo uoltar ia fpada in drento, di dritto filo, & feguitar col pie dritto, &paffar’col pie manco. coli (Lingeria a la prefa. L’altra uia farà,fe non potendo uoltar’lafpadain dentro per la preftezzà de fe parte, ouero perlagrauez za de Tarma, abbalfarà li fornimenti de la fpada conia punta in fu ftringendo col pie dritto, & feguitando di pie manco: & quando n on uolelfe andare à la prefa,prima,che finifcela finta di taglio, potrà uol tarla mano di fotto in fu,coprendoli conia rotella il ginocchio dritto per timor’del riuerfo de l’auerfario,& ftringendo di punta,finirà la botta, CAP, XXII. Tben c’ho detto, & nioftrato con li effetti, ch’il parare ènociuoquafi fempre, con quelle diuerfità d’arme che fi fono deferitte, tanto offenfiue, quanto diffenfiue, ho uoluto però ancora moftrarlo per quefto fatto di rotelle. Perche s’in quel tempo che, O. fopradetto fingeua il mandritto dabalfo C. non haueffeparato, ma finto di parare ancor lui, faria potuto andar’à ferir’O. de la botta di P. di contratempo come fi uede qui ne li (aria fucceffa prefa ouerò botta alcuna di finta.