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S E C O NID A pi CAP. XIX. VI la maggior’forza fignata per Q^lfmollra prefa da la minore tignata per T.perchè ritrouandofi la minor’in C. & la maggior’in F. & andando C.inF.per toccar di drento la fpada contraria, & intrando il ne litico di croce per forza uerfo’il petto fuo, C. andato in F. abballando la fpada à riuerlo per cedere àia forza, & palfando in un’tempo col pie dritto innanzi, & con la uolta di mandritta trauerfandoli la gamba finiftra, Sdamano manca polla in quel tempo nel collarino del nemico, uenneà quella prefa, & quando non li folfefucceira,non;eirendoF. maggior forza intrato di croce, ma hauelfe ritirato il braccio per timor’de la finta che li fece nelmedefimo tempo che hauelfe,ritirata la fpada,fubito F. minor forza faria contrapalfato à la mano maca contraria co la botta di D. CAP. XX. A precedente prefanafcerà coti, fe C. fi accoltarà con unauolta di manolarga per ferir’D. d’un mandritto pertella,& D.uadi in A.perparare,& uoltar’un’man dritto di rifpolla per tella, perchè C. andarà à parar’innanzi di coperta altaipalfando con la gamba manca innanzi à trauerfo, col braccio manco in giro, fot to il dritto braccio..del nemico, fi come nel fatto fi uede, doue s’è po Ilo perii uincitore la littera V.&per il perditore la Iittera QA1 qual cafointrauerra àie perfone fimplici, perchè fe D.quando uoltòil mandritto per tella à C. hauelìè firmato à mezza aria il taglio, & uol tato di punta, & fpinto in H. haueria potuto inuellire il nemico nel petto, ouero, palfando di pie manco, uenir’à la prefa di S.&diQ.