Pagina:Agrippa - Di M. Camillo Agrippa Trattato di scienza d'arme, 1568.djvu/60

,. r 0,. p A R T E 49 di fopra, & la ragione e quella ch’il colpose la Terza bandolo in fu co poca forzala del tutto fore de la perfona,onde tato più reità fuperiore & auataggiofo colui de laPrima 5 quato importa ch’l pùto de lafua mano deflra rpingedo uerrebbe a fcoprirpiù il corpo del nemico, il quale contrari, col pararemsu molto piuofferifcela pedonaàiapuntade la fpada cotraria, fa pendo che per uera regola uiene à cederla mano più fa cxlmefc m dentro che no cede in fore. Et però fpeffo i colpi fpinti per fot za fenza, «olger.1 pugno quando occorrono farli larghi da mezza lama, ueilo la punta jP ortano pericolo,& per quello effetto folo il più de le uol fonrf n r eJ J“ an,°’ EC n CO c ’ haucndo detto >n parte il parer’mio fopra le dueGuaidie col pie (indirò innanzi, di nono mi (limola un’altra Guardia, pur de la Prima fimil’à la fopradetta,come ne la feguéte figurai ■nolirado in fe, eh il nemico potrà far anco una finta uerlb il petto di qu? Onàr?a ST’*/* lu’ deftro = mentre che folTe fermo comra di luHn Quarta larga. & ciò farebbe,con difegno, che quello doueffe parare co’l pugnale m g,u la fpada fua, & nódimeno fchifando effo la pùta per di fo P ° Kffe Ì0 re P’icard P«ciò Queltoandatebbe a la parata,perchè le finte di pie finillro nóio póno giungere elTen ^ P’!! corto il colpo fuo, prima che Ila palfato co’l pie dritto mnlzfdt t? to quato po importar la meta del corpo fuo: Duque fapedoQuello la im perfettione,e’l macaméto di tal fintano reìlarebHe in quel traTto medefi mo,ch il nemico moueffela mano per fingeteci flenderfi cétra di lui con tutta la perfona 3 come già s’è detto, allugado la Quarta per ferirlo di pura nel ginocchio o nel braccio 5 oucro ne lafpalla da la parte finiftra per ef

  • f r 1 P KK U1C,m * fe dlcdlero le fopradette openioni- quel fuo nemico

potrebbe anco paffar’mnàzi di fubito con quella moffa,& offender’Que fto,dicoperfonsfarh,chencltnedelìmo tépo fi ritirarebbe co’lpaffoidie tro ne la Prima ftretta,battendo in giu quel colpo che li ueniffe ùicontro determmatoAinnfpoflapotrebbeferk’il nemico di Prima odiSecon fore per C 0 F I f| )od f nza di tem pi, & di mifure, & de l’accompagnar dì ore le forze già se uillo, che mentre il nemico se mo/To co la finta fenza poter nocete Quello Umilmente s’è moffo,cÓtra di lui per offenderlo fai tre la°ff * Pc 5 rPo ^ ” e le P arti P iù difcolte da lùi,&più uicmi àdèp^ùhe mé tre la fua puta cala uerfo i piedi per poter’effer’battum da quello uiene à