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non corrispose alla quantità d’Olio, che si doveva aspettare dal seme oleifero. Il seguente metodo è stato l’unico che ha dato un Olio abbondante, e perfettissimo. Feci asciuttare la faggiuola dalla sua umidità, e cercai il mezzo di spogliarla dal suo involucro, che dà sempre all’Olio un color fosco, e ne assorbisce una gran parte. Così preparata la faggiuola l’ho fatta triturare sotto ad una macina verticale di marmo; indi chiusa in sacchetti di lana l’ho fatta porre sotto ad un torchio. Ne ho ottenuto un Olio chiarissimo di prima espressione; Fatto rimettere sotto la macina il materiale da cui fu estratto il primo Olio, e ridottolo in pasta, con l’ajuto di un leggier fuoco, ne ho ricavato l’Olio, detto di seconda espressione. Nessuna sostanza vegetabile, per mio avviso, arriverà giammai a dare una quantità d’Olio corrispondente a quella, che si è ottenuta dalla Faggiuola con questo metodo1.

L’Olio di prima espressione è chiarissimo, di color citrino, di nessun odore, grato al palato, e molto saporito. Io feci condire alla mia tavola una porzion di pesce con l’Olio di Faggio, ed un altra, con l’Olio di Lucca, senza indicare la qualità degli Olj. I commensali gustarono dell’uno e dell’altro, lodando molto il primo, che sepper in seguito esser Olio di Faggio. Il fuoco non lo altera per niente, poichè le fritture con l’Olio di Faggio sono squisite. Molte persone hanno gustato di codest’Olio; e tutte convennero della sua bontà. Nè io, nè quelli, che hanno usato per per condimento l’Olio di Faggio, ne abbiam provata mai verun disturbo di stomaco.

L’Olio di seconda espressione non è men chiaro del primo, ma di un colore alquanto più carico, e lascia sentire un odore, che lo assomiglia all’Oglio di nuocciola. Nonostante questo piccolissimo difetto, io son di parere, che non possa essere dispiacevole ad uso di condimento. Moltissimi amano un qualche odore nell’Olio stesso d’Ulive, e la povera gente nelle Campagne soffre il disgustoso empireuma dell’Olio di noce, e di quello condisce il suo scarso alimento. Quanto meno gli riuscirebbe ingrato l’Olio di Faggio della seconda espressione! Ma io considero questo second’Olio nel solo aspetto di bruciare, e ritrovo, ch’esso tramanda una luce chiara, senza offender la vista, e che gode di tre singolari proprietà, che lo distinguono da quello di Ulive: la prima, che non fà sentire alcun odor disgustoso nella camera, o si spegna il lume, o si ro-


ver-
  1. Si sono ricavate per ogni centinaio di libbra di Faggiuola cinquanta libbre d’Olio.