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62      Aggiustare il mondo


Zoe Lofgren, che voleva limitare la portata della famigerata legge CFAA sui crimini informatici. Per Lessig, però, azioni di questo tipo avevano le “armi spuntate”. Erano riforme che non si sarebbero spinte abbastanza in profondità, dal momento che era necessaria una legge che eliminasse tutte le norme errate sul copyright, in particolare quelle che portavano beneficio a pochi privilegiati – e potenti – nonché una riforma normativa che facesse sparire ogni elemento di corruzione dal sistema.

Lessig ricordò, nella conclusione del discorso, come fosse stato proprio il dialogo serrato con Aaron, nel 2007, a convincerlo a spostare la sua attenzione, e la sua ricerca, dai temi tecnologici e del copyright alla corruzione politica e istituzionale.

Il 24 agosto 2017, una giornalista di The Atlantic, Caroline Kitchener, intervistò sempre Lawrence Lessig sul suo rapporto con Aaron Swartz e su come il confronto con il giovane fosse arrivato a condizionare, per molti versi, la sua vita.

Anche in questo caso, in diversi passaggi sono svolte considerazioni molto interessanti. Lessig aveva aperto gli anni Duemila da “star” del mondo accademico: i suoi studi su codice e diritto e i suoi periodi accademici ad Harvard e a Stanford lo avevano reso celebre, e apprezzato, in tutto il mondo.

Aaron, pian piano, con un costante lavoro ai fianchi, lo convinse a cambiare radicalmente il suo percorso professionale per focalizzarsi sulla trasparenza delle istituzioni politiche e sulla lotta alla corruzione.

La sfida intellettuale tra i due era, in sostanza, votata a cercare di avviare azioni sempre più costruttive per raggiungere obiettivi reali.

Il giovane era impulsivo e reazionario; l’adulto cercava di fargli mettere a fuoco meglio i temi per i quali valesse la pena lottare.

I valori comuni erano quelli che li univano: in primis, l’obbligo di rendere il mondo un posto migliore. Sopra tutto, però, vi era l’ombra di una corruzione ormai congenita che aggrediva il mondo della politica americana e che avrebbe reso vano ogni sforzo compiuto in altre direzioni.

In quegli stessi anni, in California, la Silicon Valley era in un momento di massimo fulgore e di incredibile espansione.

Le startup tecnologiche si moltiplicavano: la valle stava attirando geni da tutto il mondo, e l’idea di realizzare profitto e di diventare ricchi – molto ricchi – grazie alle tecnologie era, finalmente, diventata realtà.

Inevitabilmente, di lì a poco, quel mondo, allo stesso tempo luccicante e pericoloso, condizionerà, seppur per un breve, ma intenso periodo, anche la vita di Aaron Swartz.