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11 Semplificare il linguaggio del web


Una delle passioni di Aaron, accanto alla lettura, è sempre stata la scrittura. Gli piaceva scrivere codice ma amava, anche, firmare recensioni di libri – su Wikipedia ne pubblicherà a decine – e, in generale, era affascinato da come i caratteri di testo potessero prendere forma sul monitor per dar vita a documenti complessi.

Una parte delle sue ricerche fu dedicata allo studio del modo migliore per creare un testo formattato, utilizzando editor i più semplici possibile. Voleva unire semplicità di utilizzo a potenza di risultati.

Il suo progetto in questo ambito prese il nome di Markdown, un linguaggio di markup – ossia di marcatura dei testi – leggero e funzionale.

Lavorò su Markdown a stretto contatto con John Gruber, l’ideatore di questo editor, a partire dal 2004. Decisero di rivolgersi, anche, agli utenti meno esperti, affinché la loro idea fosse immediatamente utilizzabile sui blog che in quegli anni stavano registrando un incredibile successo, nella messaggistica istantanea, nei forum, nei software collaborativi, nelle pagine dei documenti contenenti le istruzioni di programmi e in tanti altri tipi di file.

In realtà, già due anni prima, nel 2002, Aaron aveva creato un formato di testo strutturato che aveva chiamato “atx” e che sarà poi l’embrione per i lavori successivi con Gruber, che portarono alla creazione di Markdown.

L’obiettivo dichiarato era quello di consentire a tutte le persone di scrivere utilizzando un formato di testo semplice e di facile lettura, che fosse anche convertibile senza particolari problemi in XHTML o HTML e che avesse un’architettura valida.

Come primo passo, occorreva garantire la leggibilità, per cui il linguaggio doveva essere comprensibile così com’era, senza dare l’impressione di essere stato “marcato” con tag o istruzioni di formattazione, a differenza del testo formattato con linguaggi di markup più “pesanti”, come il Rich Text Format (RTF), l’HTML o, persino, il wikitext.

Tutti questi linguaggi, infatti, avevano evidenti tag nel testo e istruzioni di formattazione che potevano rendere il testo più difficile da leggere per l’utente non esperto.

Sul suo blog, Aaron illustrò con cura il risultato finale cui ambiva questa nuova iniziativa, che lo impegnò non poco.

Per mesi ho lavorato con John Gruber a un nuovo progetto – scrive Aaron – L’idea era quella di rendere la scrittura di semplici pagine web, e in particolare di voci di weblog, facile come la scrittura di un’e-mail, consentendo di utilizzare la stessa sintassi e convertendola automaticamente in HTML. Insieme abbiamo analizzato i dettagli della sintassi da cima a fondo, cercando di sviluppare il formato perfetto,