Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
74 | Intermezzo |
un nero volumone mi guarda, fa il cipiglio,
m’ammonisce, borbotta. Come è ingrato il consiglio
che mi dà quel maestro inflessibile e grave!
il cielo è così bello! l’aria così soave!
forse... è l’ultimo giorno di festa.
O che mi serbi
tu, libro tenebroso? forse dei veri acerbi
e null’altro...
No! meglio l’istante spensierato,
il sogno, anche se breve, il fantasma, evocato
da un raggio bianco e un ramo di gocciole coperto...
corriamo ai prati, ai colli, all’aperto, all’aperto!