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«O parole...» | 269 |
stelle non siete, o fiori;
ma dei fior, de le stelle,
tutti gl’incensi e tutti gli splendori
noi vi sentiamo effondere, e cantare
come usignuoli, o nello sdegno irrompere
ed emular le collere del mare.
Salve, salve, o sirene;
o chimere; possenti
maghe! da voi, solo da voi ci viene
la dolcezza o l’amaro, il buio o il sole;
voi la forza del mondo e la bellezza,
voi la fiamma, voi l’anima, o parole!