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266 | Risveglio |
mi sei rifugio; e quando
l’offesa eccede, e invano
ad un accento umano
la riscossa domando,
tu, muto Iddio, che sdegni
l’onta che non ti tocca,
col dito sulla bocca
la rampogna m’insegni.» —
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Tutte le cose in sordi
bisbigli d’aromali
atomi, e ritmi d’ali,
ripetono concordi:
— «Tu, che schiudi le porte
dei fantasmi ai poeti,
tu, che certo i segreti
conosci della Morte;