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256 Risveglio


Va la mia mano sulla carta e sprizzano
baleni dalla gemma. Anch’io, fornito
il breve giorno, pregherò che cingasi
di questo istesso anello un altro dito;

e quando questo, ben di noi men fragile
cerchietto, splenda sovra un’altra mano,
anch’io sarò sotto la terra, immobile,
indifferente ad ogni dramma umano.

Dio!...Già mi vedo, come in sogno, chiudere
nella bara, per sempre al buio, e un lento
strisciar, succhiar d’animaletti gelidi
sulla mia carne irrigidita io sento.

Dio!... Forse intanto, al chiaro giorno, un libero
vivente troverà questa ingiallita
carta tra vecchie carte, questa pagina
che calde adesso toccan le mie dita.