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L’ANELLO DEL MORTO.
Chi lo portava nude adesso e rigide
tiene le mani in croce, e non le stende
mai, nè più mai s’animeran d’un fremito.
Or quell’anello sul mio dito splende.
Splende al raggio del giorno e splende ai vividi
doppieri, come quando egli, il giocondo
capo d’adolescente erto, i miracoli
tutti poteva interrogar del mondo.