Ecco preghiere, e gemiti, e feroci
urla d’oppressi, d’egri, di ribelli.
Non le udite? Son mille e mille voci,
sono i vostri fratelli
che implorano; son anime affannate
gementi sotto il peso che le grava.
Voi non sapete che cantar? Cantate!
ma come Alceo cantava!
E sia squillo di tromba ai combattenti
la strofe; e il verso balenando cada
sugli apostati, i vili, i prepotenti
come colpo di spada.
Ma non fomite all’ire e non veleno
perfido scenda nei già gonfi cuori;
ma l’inno assorga libero e sereno
sui vinti e i vincitori.» —