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Poiesis 245


Ecco preghiere, e gemiti, e feroci
urla d’oppressi, d’egri, di ribelli.
Non le udite? Son mille e mille voci,
         sono i vostri fratelli

che implorano; son anime affannate
gementi sotto il peso che le grava.
Voi non sapete che cantar? Cantate!
         ma come Alceo cantava!

E sia squillo di tromba ai combattenti
la strofe; e il verso balenando cada
sugli apostati, i vili, i prepotenti
         come colpo di spada.

Ma non fomite all’ire e non veleno
perfido scenda nei già gonfi cuori;
ma l’inno assorga libero e sereno
         sui vinti e i vincitori.» —