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244 | Risveglio |
Nelle notti d’April, sparse le belle
trecce sul peplo candido, il profondo
sguardo rivolto alle tacenti stelle,
passar la vede il mondo.
*
O voi, che i vostri palpiti e i tormenti
vostri, e l’ebbrezza dei segreti amori,
nell’impeto febeo gettate ai venti
come un pugno di fiori;
ben la vedeste, o giovani poeti,
bene udiste la Dea dirvi: — «La terra
altri amori, altre angosce, altri segreti
dei vostri, in grembo serra!