Per tutto vive, ed or sulle nivali
cime dell’Alpi ride, ora s’ammanta
di tenebre, fuggendo ebbra sull’ali
dell’uragano e canta.
Tutto a lei si rivela; e i rovi, e l’erbe
umìli delle selve, ove non sole
penetra, e i muschi, appiè delle superbe
querci, han per lei parole.
Lei che palpita e freme nel ruggito
del mar; lei che nell’estasi d’amore
svela passando un raggio d’infinito
al nostro intento cuore...
Sin fra le tombe ella consola il grande
silenzio con la sua mistica voce;
veste di raggi e cinge di ghirlande
ogni povera croce.