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Ancora nel vecchio parco | 241 |
Or tu passi uggiosa e muta
acqua, e il fine tu non sai;
alla mèta sconosciuta
docilmente te ne vai.
Vecchie piante, voi crescete
sotto il sole, sotto il vento,
non più tristi, non più liete
in un cieco assentimento.
Tale adesso ormai sopporta
il suo fato, indifferente,
il mio core, dove è morta
la parola onnipossente.