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Agonia 203


per gli occhi stanchi ove da tempo il pianto
più non arriva. È tardi, è tardi, e invano
supplichevole, a noi tendi le braccia;
                           noi siamo spettri,

noi siamo larve; i teneri virgulti
avvizzir; dalla sorte altro comando
ormai pur troppo non abbiam che farti
                           più triste l’ora. —

O fantasmi, pietà! Sparite e l’anima
possa scordarvi! È vero; alle sottili
malìe create dal pensiero, l’impeto
                           del cor soggiacque;

l’ardor soggiacque della bella e forte
mia giovinezza in inseguir con ansia
mai paga la fuggente ala dei canti,
                           l’ala dei sogni;