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200 Risveglio


fantasmi inafferrabili di morte
ore, qui tutte s’adunaro, a farmi
più acerbo e scuro questo scuro giorno
                           fatto d’angoscia.

— Ricordi? — una mi chiede — io venni prima
coi ramoscelli di speranza, i dolci
rami che pel tuo capo a me commise
                           una pia sorte.

Ti trovai rincorrente i vani fochi
delle lucciole vane, e me degnando
d’un breve sguardo, nel mister dell’ombre
                           sparir ti vidi. —

— Ricordi? — un’altra dice — io per te scesi
le contrade del sol, recando i doni
che la dea dai bendati occhi, fidati
                           per te m’aveva;