fantasmi inafferrabili di morte
ore, qui tutte s’adunaro, a farmi
più acerbo e scuro questo scuro giorno
fatto d’angoscia.
— Ricordi? — una mi chiede — io venni prima
coi ramoscelli di speranza, i dolci
rami che pel tuo capo a me commise
una pia sorte.
Ti trovai rincorrente i vani fochi
delle lucciole vane, e me degnando
d’un breve sguardo, nel mister dell’ombre
sparir ti vidi. —
— Ricordi? — un’altra dice — io per te scesi
le contrade del sol, recando i doni
che la dea dai bendati occhi, fidati
per te m’aveva;