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Inferma 145


Parole dall’accento
portentoso; parole
che come una gagliarda ala di vento
strapparon via le nebbie ad una nera
giornata di dicembre e ai campi, e ai prati
fulse improvviso il sol di primavera.

Parole di preghiera,
di tenerezza, un giorno
non curate, e la cui voce sincera,
da un vecchio foglio emersa, ora soltanto
ci asseta d’un amor senza ritorno
e ci gonfia i pentiti occhi di pianto!

Parole di comando,
di tuono, che i dispersi
soldati, vinti dal terrore, quando
la speranza è perduta, e dallo spalto
nemico infuria il foco, arresta nella
fuga, e rimena docili all’assalto.