Gitta la vaticana Idra la squama
30Fra’ mal guardati avelli,
E gl’incauti ribelli
Affascinando, il nostro esizio trama.
La jena di Stambùl, di terror folle,
Nel sanguinoso mare
35Galleggia, ove affogare
Invan l’inglese mercator la volle.
Ecco, il deforme orso del Volga accampa
Sul provocato lido,
E con geloso strido
40Porge alla rea l’insanguinata zampa.
Ma la francesca Libertà bastarda,
Che, le adipose cuoja
Date in custodia al boja,
Tutto vende ghignando e tutto infarda,
45Indarno al Papa ed allo Czar gl’immondi
Quarti lambisce abjetta:
Giù nell’ampia belletta,
Ond’ora ingrassa, è forza pur che affondi.