Popol, cui spada e mente
110Da servitù redime,
Non peregrina gente
Mercanteggiando opprime:
Ma libertà, per cui
Vive, fa vita altrui.
115Cada chi primo in petto
L’obliqua smania accolse,
Onde al natio ricetto
I vostri animi tolse,
E li scagliò in lontane
120Piagge a conquiste vane!
Lui non amor di fama,
Non furor d’alte imprese,
Ma insidiosa brama
Di rei traffichi accese;
125Nè l’empia sete or langue
Per mareggiar di sangue.
Ma se ancor nei gentili
Petti la patria spira,
Se da computi vili
130Non è sedotta l’ira,
Che in un’ora d’ebbrezza
Catene e scettri spezza: