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vigliosissime; e di essa si narrano opere leggiadrissime, ed instituzioni bellissime sovra tutte quelle che il sol vide sotto il suo cielo e che sappiamo noi.

Ad udirlo, Solone raccontò che ne fu stupefatto; e con grande istanza prega i Sacerdoti di narrargli filo per filo tutte quante le azioni de’ suoi antichi. Il sacerdote gli disse: Non ne ho invidia, e lo fo per te e la tua terra e la Dea che ottenne in sorte la vostra città e la nostra, e le allevò e disciplinò tutte e due; la vostra mille anni prima, prendendo la semenza da Terra e Vulcano, la nostra dopo; e il tempo dell’ ordinamento di questa qua è segnato nelle nostre scritture col numero d’otto mila anni. Dei tuoi cittadini vivuti adunque nove mila anni fa, per ora ti dirò brevemente la più leggiadra azione di quelle che abbiano fatte; poi, quando n’avremo l’agio una altra volta, ragioneremo accuratamente di tutto pigliandoci in mano le scritture. Quant’è alle leggi, considera le nostre e fattene un concetto; poiché molte di quelle che allora furono da voi, qua sono ancora vive. Primieramente da noi la casta dei sacerdoti è separata dalle altre; altresì la casta degli artigiani, de’ quali ciaschedun ordine, senza meschiarsi ad altro, fa un suo proprio mestiere: e così anche i pastori, i cacciatori e gli agricoltori. E la casta de’ guerrieri hai visto già ch’è appartata pure da tutte l’altre; a cui è prescritto dalle leggi di non porre cura a nessun’altra cosa, tranne le faccende della guerra. Loro armadura è eziandio lo scudo, e loro arma la lancia; e noi ce ne provvedemmo i primi nell’Asia, giacché la Dea le insegnò a noi prima, come altresì