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EsiodoOmero nè qualunque altro poeta tu voglia sarebbe venuto in maggior grido di lui. Quegli domandò: Qual’era questa istoria, o Crizia? Risposegli: L’ azione più grande e giustamente degna di renomanza sovr’a tutte, e l’ha fatta questa repubblica; ma la sua memoria non bastò in fino a noi, per il tempo, e per la perdizione di coloro che la operarono. E quegli: Mi di’ da capo, che cosa ti raccontò Solone, e come? e chi la raccontò a lui dandogliela per una vera novella? E Crizia a lui:

In Egitto, nel Delta, alla cui punta si fende la corrente del Nilo, e l’intornia, c’è una provincia che si chiama Saitica; e la città più grande di questa provincia è Sais, dove nacque il re Amasi. Gli abitanti tengono per fondatrice della loro città una Dea, che s’addomanda Neit in egiziano, in greco, come asseriscono essi, Atene; e dicono che essi son molto amici degli Ateniesi, e che hanno in qualche maniera con questi qui communanza di sangue. Solone disse che andò là, e che vi ricevè grandissimo onore; e, dalle dimande fatte intorno alle istorie primitive a quei sacerdoti più esperti, in queste materie sì fu accorto che nulla, per così dire, ne sapevano egli, e gli altri Greci. Una fiata, tra le altre; desideroso di condurli a favellare delle cose antiche, si pone a discorrere delle cose di Grecia più antichissime, di Foroneo detto il primo, di Niobe e, dopo al diluvio, di Deucalione e Pirra come camparono: ed annovera le generazioni di questi, e cerca, rammemorando le epoche, calcolare gli anni degli avvenimenti di cui parla; ed ecco un certo dei sacerdoti