Pagina:Acri - Volgarizzamenti da Platone.djvu/46

46

che cosa è mai, salvochè communicazione dell’ essere con tempo presente? come l’era è communicazione con tempo passato, è il sarà communicazione con tempo futuro? Cotesto appunto. Dunque ei communica con il tempo, se communica con l’essere. Senza fallo. Cioè, con il fluente tempo? Si. Dunque tuttodì ei si fa di sè più vecchio, dacché vassene con il tempo? Inemendabilmente. Or ti ricordi che più vecchio, divien più vecchio d’uno che divien più giovine? Mi ricordo io. Per ciò, poiché l’line divien più vecchio di sè, ei divien più vecchio’ dt sè stesso che divien più giovine? Per necessità. E si divien più giovine e più vecchio di sè, insieme? Si. E più vecchio non è, quando giugne al tempo ch’è ora, il quale inframmezza quello ch’era, e quello che sarà? imperciocché, incedendo dall’una volta verso il poi, non sovrappassa l’ora. No, certamente;. L’uno, pertanto, quando s’abbatte nell’ora, non si contiene quivi di divenir più vecchio, e non diviene ma è già più vecchio? conciossiachè, andando innanzi, ei non saria più pigliato dall’ora; poiché ciò che procede, è cotale, ch’ei tocca l’ora e il poi tutt’a due, intanto che si diparte dall’ora e arriva il poi, divenendo infra tutt’a due, l’ora e il poi. Davvero. E se tutto ciò che diventa non dee sovrappassar l’ora, immantinente che approda a esso, si ritragge dal diventare, e allora è quella qual siasi cosa ch’ei diventava. Sembra chiaro. Pertanto l’uno in diventando più vecchio, ratto ch’ei s’imbatta nell’ora, si: contiene dal divenire, ed è allora più vecchio. Sì. E allora noti è di quello più vecchio, del quale ei