Pagina:Acri - Volgarizzamenti da Platone.djvu/45


45

altri siano nell’uno, somigliantemente l’uno saria maggiore degli altri, e questi sariano minori di quello. Par manifesto. L’uno, siffattamente, è uguale, e maggiore, e minore di sè, e degli altri. Così pare. E s’egli è maggiore, e minore, e uguale; pur e mestieri sia d’uguali misure, e più, e manco e eziandio di parti, e verso di sè, e verso gli altri. Come no? E sendo di uguali misure, e più, e manco verso sè e gli altri; pure similmente ci sarà e verso sè e gli altri di ugual numero, e più, e manco? Come? Di quelli de’ quali è maggiore, è di più misure e, per altro tanto, è pure di più parti; e, di quelli ai quali è uguale, di’ anche somigliantemente; e di quelli de’ quali è minore, pur di’ nel medesimo modo. Si. Onde. l’uno sendo maggiore di sè, e minore, ed uguale; ei non sarebbe di misure uguali, e più, e manco di sè, e, poiché di misure, anco di parti? Come no? Se è dunque di uguali parti di sè, e più, e manco; egli è pure verso di sè d’ugual numero, e più, e manco? Cosi sembra. Per tanto l’uno non si porgerà ancora medesimamente verso agli altri? cioè, dappoiché si manifesta maggiore d’essi, deve esser di più numero; dappoi che minore, di manco; e, dappoi che uguale, di grandezza, eziandio uguale di numero? Necessariamente. E così l’uno, come riluce, è uguale e più, e manco di numero e di sè, e degli altri. È così.. E per avventura l’uno. communica con il tempo, e pertanto ei divien più giovine e più vecchio e di sè, e degli altri: e, insieme, nè più giovine nè più vecchio, conciossiachè communichi con il tempo? Come? L’uno se egli è, è? Indubitabile. E l’è,