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divenne, e il diveniva, non sembrano significare partecipazione di tempo una volta passato? Senza dubbio. E che? il sarà, e il sarà divenuto, e il diverrà, non partecipazione di tempo dipoi futuro? Sì. L’è, e il diviene, non partecipazione di tempo or presente? Perappunto. Onde, se l’uno non partecipa in nissuna guisa di tempo; nè mai diverrà, nè diveniva, nè era mai, nè ora divenne, nè diviene, nè è, nè diverrà poi, nè sarà divenuto, nè sarà. Verissimo. Or c’è altro modo come communicar con l’essere, d’alcuno di questi in fuori? Non c’è. L’uno, dunque non è in verun modo. No, pare. E neppur è, come uno: conciossiachè già sarebbe ente, e participante di essere; ma, come riluce, l’uno, nè è uno, nè è, se si a credere a questo ragionamento. Riluce. Di ciò che non è, di cotesto non ente, ci sarebbe peravventura cosa che fusse a esso, ovvero di esso? E come? Adunque d’esso non c’è nome, nè discorso, nè sensazione, nè opinione. Par che non. L’uno, adunque, nè si nomina, nè si discorre, nè s’opina, nè si conosce, nè ente qual si sia sente quello. No, pare. Or è possibile che cotale sia l’uno? Non credo io.

E vuoi di nuovo torniamo all’ipotesi, da capo; se, tornandoci su, ella ci appaja punto altramenti? Sì, ch’io voglio. Via: l’uno se è, non diciamo noi che s’ha ad accogliere tutto ciò che il consegua, sia che si voglia? Sì. Vedi da capo: l’uno se è, può egli essere, e insieme non aver communanza con l’essere? Non può. Onde, v’ha pure l’esser dell’uno, il quale non è il medesimo