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La razza quadrupede e dai molti piedi nacque, dunque, per la detta ragione; e Iddio sottopose più basi ai più amenti, acciocché maggiormente fossero egli tratti alla terra. E gli amentissimi fra loro, gittanti tutto intero il corpo alla terra, poiché neanco aveano bisogno di piedi, gl’Iddi lì fecero senza piedi e via via volventisi in terra. Il quarto genere, ch’è acquatico, si generò di quelli supremamente amentissimi e salvatichissimi, che i trasformatori nemmanco degnarono dell’aria pura, come quegli che polluta ebbero la loro anima in ogni peccato, e in cambio dell’aria sottile la cacciarono giù a respirare la torbida e profonda acqua: di loro è nata la generazione dei pesci e dell’ostriche, e tutti gli animali acquatici, che sortirono le estreme abitazioni, pena della estrema ignoranza. E in cosiffatta maniera tutti gli animali ed allora e presentemente si trasmutano gli uni negli altri; e il loro trapassamento si fa secondo che perdono o acquistano d’intelletto o vero d’amenza. Oramai diciamo pure che finito è il nostro ragionamento sovra l’universo: conciossiachè questo mondo ricevuto avendo gli animali mortali e immortali, ed essendo completo, divenne animale visibile, abbracciando tutti gli animali visibili; Dio sensibile, immagine del Dio intelligibile; grandissimo e ottimo e bellissimo e perfettissimo; codesto cielo uno e unigenito.

FINE.