la ragione medesima animale bramoso di portare figliuoli,
quando rimane infruttifero molto tempo di là
dalla stagione, si corruccia e molestamente si sopporta;
e, errando per tutto il corpo, affogando le vie
dello spirito e non lasciando respirare, gitta in fierissime
ambasce e fa ogni altra sorta di morbi, insinoattanto
che il desiderio e l’amore di tutt’e due
gli animali, facendo spuntare un frutto come da albero,
e cogliendolo poi, e seminando nella matrice,
come in un campicello, animaluzzi invisibili per la
picciolezza e informi, e poi affigurandoli, dentro gli
nutrono e crescono, e quindi, mettendogli in luce,
compiono la generazione degli animali. Le femmine e
tutto il sesso femminino nacquero, dunque, nella
maniera summentovata. Gli uccelli nacquero per trasmutazione, messe penne in iscambio di capelli,
dagli uomini senza malizia, ma leggieri, ch’eran vaghi
di ragionar delle cose del cielo, e per dabbenaggine
immaginavano che elle dimostrare si potessero
fermissimamente per via degli occhi. Le fiere pedestri
nacquero di quelli che non s’aggiovarono punto
della filosofia, e nulla contemplarono delle cose del
cielo; perciocché non s’approdaron più dei giri che
sono nel capo, e seguirono come duci le parti dell’anima
alberganti nel petto. E, per codeste loro (basse)
cure, ei trassero le membra anteriori e i capi alla
terra, per la loro parentela con essa, e ve li pontarono;
e fecero slungati e di diversissime forme i cocuzzoli,
dove appunto per la infingardaggine si furono
in ciascun di loro ristrette le rivoluzioni (della mente)