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luoghi per dove scorre, denominazioni varie. Quanto alle parti del corpo che si dicono affiammare, esse sono tali per la bile che le incende ed affiamma. E se la bile piglia respiro di fuori, ribogliendo manda su ogni spezie tumori; ma, compressa dentro, ingenera molti morbi brucianti, dei quali il più molesto si è quando essa, commista con puro sangue metta in disordine le fibre, che furono disseminate nel sangue a bella posta acciocché egli avesse com- misuratamente sottigliezza e erassezza, e ché né per il caldo, siccome fluido, filasse fuori per i pori del corpo, nè, per la troppa densità fatto pigro, si rivolvesse entro le vene a stento. Ora le fibre per loro naturale virtù conservano il giusto temperamento della sua spessezza e sottigliezza: di fatto, ponghiamo che sia morto e agghiadato il sangue, se persona colleghi fra se le fibre, tutto il sangue che rimane, torna fluido; e, se elleno sono rilasciate, lo rapprendono per la freddura dell’ambiente. Avendole fibre quest’efficacia nel sangue, la bile, che di natura sua è sangue vecchio che ritorna nuovamente nel sangue dalle carni che si liquefanno, labile, quando essa calda e fluida da principio ci torna in piccola quantità, si rappiglia per virtù delle fibre; e, rappresa così ed estinta per forza, suscita internamente tempesta e tremore. Scorrendo poi più: abbondante, col caldo suo soperchia le fibre e, bogliendo, le commove fino allo scompiglio; e se è ha la possa di soperchiar sempre, penetrando sino alla midolla, e col foco suo ardendo il cavo che li tiene