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o male presente, o passato, ovvero futuro. E non è opera di chi è in furore e vi dura peranco, il far giudicio delle cose vedute e proferite da lui; e bene a ragione si dice da tempo antico, ch’è privilegio solo del savio l’operare bene e il conoscer le cose sue e se medesimo. Per questo è legge porre i profeti (che sono riferitori e dichiaratori dei responsi degli oracoli ai consultanti) a giudici dei presagi ispirati: alcuni li chiamano divinatori, ignorando che essi son bensi profeti (o interpreti) delle voci e visioni enimmatiche, ma non sono punto divinatori; sarebbe nondimeno giustissimo chiamarli profeti (o dichiaratori) dei divinanti. Il fegato dunque fu così fatto, e posto dove diciamo per lo ministero della divinazione. E insinoattanto che il corpo è vivo, il fegato porge più chiari segnali; quando è privo di vita, diventa cieco, ed ha divinazioni oscure da non significare cosa di netto.
Il viscere che gli giace vicino fu fatto e gli fu posto a sinistra per suo servigio, cioè per serbarlo sempre polito e lucido i è come una spugna messa d’accosto a uno specchio, apparecchiata e pronta sempre a polirlo. Perciò quando per morbo del corpo si generano immondizie nel fegato, la milza, che è rara, se le piglia e così lo netta, dappoiché è un tessuto cavo ed esangue. Laonde ripiena del fastidio che ha netto, illaidisce di dentro e soprammodo si gonfia, e poi, quando s’è purgato il corpo, di nuovo si umilia e raccoglie.
Or codeste opinioni intorno dell’anima, cioè quale