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tanto i due, l’odor piacevole e il dispiacevole, ricevettero nome, perciocchè molto notabili; l’uno che aspreggia e viola tutto il cavo che giace fra il cucuzzolo e l’ombelico, l’altro che l’addolcia e lo rende soavemente al modo suo naturale.

Guardiamo alla terra potenza sensitiva ch’è in noi, cioè a quella dell’udito; e diciamo di quali cause nascon le sue impressioni. Noi in generale ponghiamo che il suono è percossa dall’aria trasmessa per le orecchie, il cervello ed il sangue, fino all’anima; e che la impressione dell’udito è il movimento nato da cotesta percossa, il quale comincia dalla testa e finisce nella sede del fegato; ed il suono veloce è acuto, quello più lento è grave: e quello ch’è simile a se è uguale e lene, quel che no, aspro: è l’abbundante è forte, quel che no, leggiero. Della concordanza de’ suoni se n’ha da parlare tra le cose che si tratteranno appresso.

Ci rimane ancora un quarto genere sensibile, che c’è d’uopo specificare, come quello che comprende molte varietà, da noi chiamate generalmente colori Essi son fiamma ch’esce da ogni corpo, ed ha partì proporzionate al fuoco della vista da poter generare la sensazione. Le cagioni della formazion del foco della vista si son spiegate di sovra; perciò ora bisogna spiegare i colori, nella maniera più verisimile. Noi diciamo cosi: le particelle (della fiamma, emanante da ogni corpo) che si scompagnano dalle altre e correno nel foco della vista, le uguali (a quelle del foco