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dimeno su tale argomento si dee affermar la seguente cosa, cioè che l’innato indirizzo d’ogni corpo verso al congenere, fa che questo si addomandi grave, e giù ii luogo al quale si move; e fa che i contrarii s’addomandino altresi con nomi contrarii. E ciò basti a spiegare queste impressioni.

Quanto alla impressione del liscio e dell’aspro, chiunque ci guardi un poco, la può dichiarare agli altri; poichè uniformità, mista a spessezza, fa la prima, e non uniformità, mista a durezza, fa la seconda.

Dopo il detto fin qui intorno alle impressioni communi a tutto il corpo, ci resta a dire quel ch’è più importante, cioè quale causa le fa piacevoli o dolorose; ed anco quali impressioni generano sempre nuove parti del corpo sensazioni che hanno a loro compagno il piacere o il dolore. Noi vogliamo cogliere le cause d’ogni impressione sensibile o insensibile, recandoci a memoria la distinzione fatta di sovra cioè della natura che agevolmente si move, e di quella che no; che è questa la via per investigare ciò che abbiam vaghezza di comprendere. Di fatto, quella parte (del nostro corpo) ch’è per natura assai mobile, quand’anche le avvenga una passione lieve, la communica intorno intorno ad altre parti, e queste ad altre, infinoattantochè. il movimento giugnendo alla parte intellettiva annunzia a questa la virtù della causa che l’ha fatto. Ma quella (parte del nostro corpo) che ha natura contraria, ch’è stabile e non