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ch’io generando voi feci aperta. E quanto a quella parte che dee abitare in loro, degna d’aver nome commune cogl’immortali, che sarà detta divina, che sarà duce in quei tali animali, i quali vorranno sempre essere seguaci vostri e della giustizia, ve ne porgerò io la sementa con la germoglia; e voi appresso intessendo la natura mortale alla natura immortale, formate e generate animali, e nutriteli, cresceteli, e, quando muojono, riceveteli novamente nel vostro grembo.

Detto questo, mischiò di bel nuovo nel primo vase dov’egli avea temperato e misto l’anima dell’universo gli elementi avanzati (alla formazione di essa); e vennero misti quasi nell’istesso modo, ma non erano così schietti, ma inferiori d’uno e due gradi. Fattone un tutto, lo spartì in tante anime, quante sono le stelle, assegnando un’anima ad ogni stella. E così messele li come in un cocchio, mostrò la natura dell’universo, e disse loro queste leggi predeterminate nella sua mente: Che la prima nascita sarà ordinata l’istessa per tutti (gli animali), perchè da lui nessuno fosse fatto inferiore agli altri; ch’esse disseminate ciascuna in uno strumento di tempo convenevole a lei, dovranno diventare l’animale più religioso; che essendo la natura umana doppia, sarà più eccellente quel sesso, che poi si chiamerà degli uomini; che, allorquando esse saranno per necessità piantate nei corpi, e ai corpi una cosa viene un’altra se ne va via, nascerà inevitabilmente in tutti gli animali uno stesso senso, disposato alla loro natura, fatto da violenti impressioni;