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60 | Antonio Agresti |
nitàe fermezza di propositi, sotto la bandiera stellata, vi erano alcuni che, nell’ombra tramavano il delitto, v’erano alcuni che volevano punire a morte l’uomo che aveva voluto prima di tutto e sopra a tutto l’unità della patria.
E l’arrivo di Lincoln a Washington aveva affrettato la decisione dei cospiratori.
Lincoln insieme al Senatore Henry e ad alcune altre persone si recò la sera del 14 Aprile al Ford’s Theatre. Vi si rappresentava quella sera una commedia che aveva grande successo: My American cousin.
Lincoln nel suo palco rideva e parlava animatamente.
Fra il secondo ed il terzo atto alcune delle persone che erano con lui uscirono e lo lasciarono in compagnia della Signorina Henry, del suo Segretario e di sua moglie.
Improvvisamente un colpo di pistola rimbombò nel teatro; si vide Lincoln abbandonarsi sul parapetto del palco mentre un uomo balzava sulla scena, brandendo un pugnale e gridando: «Sic semper tyrannis!»
Costui era Wilkies Booth, l’uomo che aveva giudicato degno di morte John Brown e che ora si faceva ministro di vendetta per il Sud!
Non Lincoln solo era destinato a cadere vittima degli assassini, ma altresì Grant e Seward; senonchè Grant, indisposto non andò quella sera al teatro, e Seward, assalito in casa sua, si difese, fu ferito e gli assalitori furono arrestati.
L’indomani mattina, 15 Aprile 1865, alle ore 7 del mattino, Lincoln spirava.