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Abramo Lincoln | 53 |
Al tempo stesso il potere civile cooperava, insieme alle forze militari, alla organizzazione del nuovo stato di cose. Il Congresso votava una dopo l’altra una serie di leggi emancipatrici. Soppressione del commercio interno degli schiavi e delle leggi relative all’arresto dei fuggiaschi, ammissione dei negri agli impieghi pubblici e validità della loro testimonianza in Tribunale, affrancamento delle donne e dei figli di negri arruolati sotto la bandiera secessionista, abolizione della schiavitù nella Virginia, nel Missouri, nel Maryland, riaccoglimento in seno alla Unione degli Stati di Arkansas, Tennessee, Luisiana e Florida, e, finalmente, imposizione fatta agli Stati ribelli di abolire la schiavitù.
La rovina dei secessionisti era ormai compiuta. Un reggimento di negri rialzava a Charleston lo stendardo federale che vi era stato abbassato alla elezione di Lincoln.
E si era al secondo periodo della Presidenza di Lincoln.
Egli chiese, francamente di essere rieletto. Ricorrendo ad una di quelle immagini evidenti che egli prediligeva tanto, disse un giorno durante un discorso elettorale: «Non si cambia il pilota, quando si è in mezzo agli scogli, ed infuria ancora la tempesta!». Questa frase diventò la piattaforma della sua campagna contro Mac Clellan il generale destituito e che si presentava ora come il candidato rivale.
Il generale Shermann intanto penetrato nella Georgia a prendere Atlanta, centro ferroviario delle