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22 | Antonio Agresti |
di uffici, di impieghi, di sinecure, di cariche e di missioni all’estero.... pronte ad essere afferrate dalle loro ingorde mani.... Al contrario nessuno si aspetta che io possa essere eletto Presidente. Nella mia povera, smunta, rugosa faccia nessuno può scorgere altro che leggi strettamente applicate, lotta di principi e nessuna speranza di prebende e favori».
Questa era in verità la grande forza di Lincoln. Nulla egli doveva alla società, di nessun vantaggio gli era stata prodiga la natura; egli era il self-made-man più genuino. L’uomo che veramente si era fatto da sè.
Ed aveva cominciato questa opera a Springfield, quando, abbandonando New Salem ed il posto di direttore delle poste, si era improvvisato avvocato.
Non bisogna troppo meravigliarsi della facilità con la quale Lincoln poteva cambiare mestieri e professioni.
Gli Stati Uniti erano, al tempo di Lincoln, molto più spopolati che non sieno oggi. Il paese vastissimo, incolto, offriva occasioni a tutte le energie, e non era possibile, e quasi non lo è neppure oggi, chiedere ai cittadini lauree e diplomi. La lotta per la vita, la concorrenza dava, e dà, il predominio al più abile; operava, ed opera, automaticamente la selezione fra i professionisti.
Lincoln ammesso al Foro nel 1836 si fece ben presto distinguere e notare. Alcune sue difese, nelle quali egli spiegò quelle doti di chiarezza e