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amore sensuale e spirituale 51

Jonadab con inganno e violenza gli fece conseguire quel che da lei desiderava, incontinente gli venne tanto in odio che cosí, in forma di violata, la fece partire di mezzo di di casa sua.

Filone. L’amore è di due sorte. L’una genera il desiderio o vero appetito sensuale: ché, desiderando l’uomo alcuna persona, l’ama. E questo amore è imperfetto, perché depende da vizioso e fragile principio, perché è figlio generato dal desiderio: e tale fu l’amore d’Amon verso di Athamar. E questo è vero (come dici che interviene) che cessando il desiderio o appetito carnale, per la satisfazione e sazietá di quello, incontinente cessa totalmente l’amore; perché cessando la causa, che è il desiderio, cessa l’effetto, che è l’amore, e molte volte si converte in odio, come fu quello. Ma l’altro amore è quello che di esso è generato il desiderio de la persona amata, e non del desiderio o appetito; anzi, amando prima perfettamente, la forza de l’amore fa desiderare l’unione spirituale e corporale con la persona amata: sicché, come il primo amore è figliuolo del desiderio, cosí questo gli è padre e vero generatore. E questo amore quando ottiene quello che desidera, l’amore non cessa, se ben cessa l’appetito e desiderio; perché, levato l’effetto, non per quello si leva la causa. Massime che, come t’ho detto, non cessa mai il perfetto desiderio, che è di godere l’unione con la persona amata, perché questo è congionto sempre con l’amore ed è di sua propria essenzia; ma cessa immediate un particulare desiderio e appetito degli atti amorosi del corpo, per causa del limite terminato che la natura ha posto in quelli tali atti; e se bene non sono continui, niente di manco piú presto son vincoli di tale amore che occasione di dissolverlo. Di modo che non debbi scusarti del perfetto amor ch’io ti porto, per il defetto che si truova ne l’imperfetto: perché l’amor ch’io ti porto non è figliuolo del desiderio, anzi il desiderio è figliuolo di quello che gli è padre. E le mie prime parole furono, che il conoscerti causava in me amore e desiderio; non dissi desiderio e amore: perché il mio non procede mai dal desiderio; anzi fu primo di lui, come [questo] prodotto da quello.

Sofia. Se l’amor che tu mi porti non viene da l’appetito,