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30 i - d’amore e desiderio

la sacra scrittura l’onesta amicizia dicendo: «Amarai il prossimo come te medesimo»; vuole che l’amicizia sia di sorte che si faccino uniti parimente, e un medesimo amore sia ne l’animo di ciascuno degli amici. E la causa di tale unione e colligazione è la reciproca virtú o sapienzia di tutti due gli amici. La quale, per la sua spiritualitá e alienazione da materia e astrazione de le condizioni corporee, remuove la diversitá de le persone a l’individuazione corporale; e genera ne gli amici una propria essenzia mentale, conservata con sapere e con amore e volontá comune a tutti due, cosí privata di diversitá e discrepanzia come se veramente il suggetto de l’amore fusse una sola anima ed essenzia, conservata in due persone e non multiplicata in quelle. E in ultimo dico questo, che l’amicizia onesta fa d’una persona due, e di due una.

Sofia. De l’amicizia umana in poche parole m’hai detto assai cose. Veniamo a l’amor divino: ché desidero saper di quello come del supremo e maggiore che sia.

Filone. L’amor divino non solamente ha de l’onesto, ma contiene in sé l’onestá di tutte le cose e di tutto l’amor di quelle, come che sia perché la divinitá è principio, mezzo e fine di tutti gli atti onesti.

Sofia. Se è principio, come può essere fine e ancor mezzo?

Filone. È principio, perché da la divinitá depende l’anima intellettiva agente di tutte le onestá umane: la quale non è altro che un piccolo razo de l’infinita chiarezza di Dio, appropriato a l’uomo per farlo razionale, immortale e felice. E ancora questa anima intellettiva, per venire a fare le cose oneste, bisogna che participi del lume divino: perché, non ostante che quella sia prodotta chiara come razo de la luce divina, per l’intendimento della colligazione che tiene col corpo e per essere offuscata da la tenebrositá de la materia, non può pervenire all’illustri abiti de la virtú e lucidi concetti de la sapienzia, se non ralluminata da la luce divina ne’ tali atti e condizioni. Ché, cosí come l’occhio, se ben da sé è chiaro, non è capace di vedere i colori le figure e altre cose visibili senza essere illuminato da la luce del sole, la quale, distribuita nel pro-