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l’essere come fondamento dell’amore 9

conosca quelle che sono e quelle che non sono; direi adunque che l’amor presuppone la cognizione de le cose che sono, e il desiderio di quelle che non sono e di quelle che noi siamo privi.

Filone. Tanto a l’amore quanto al desiderio precede il conoscimento de la cosa amata o disiderata, qual è buona. E a nissuno di loro la cognizione deve essere altro che buona: perché tal cognizione saria causa di far aborrire la cosa conosciuta totalmente, e non desiderarla o amarla. Si che l’amore come il desiderio parimente presuppongono l’essere de le cose, cosí in realitá come in cognizione.

Sofia. Se il desiderio presupponesse l’essere de le cose, ne seguirebbe che, quando giudichiamo la cosa che è buona e desiderabile, sempre tal giudizio saria vero. Ma non vedi tu che molte volte è falso, e non si truova cosí ne l’essere? parrebbe adunque che il desiderio non presupponesse sempre l’essere de la cosa desiderata.

Filone. Questo medesimo che dici, non meno accade ne l’amore che nel desiderio: perché molte volte quella che è stimata buona e amabile, è gattiva e debbe esser aborrita. E cosí come la veritá del giudizio de le cose causa li diritti e onesti desidèri, da’ quali derivano tutte le virtú e fatti temperati e opere laudabili: cosí la falsitá di tal giudizio è causa de’ gattivi desidéri e disonesti amori, da’ quali tutti i vizi ed errori umani derivano. Talché l’uno come l’altro presuppone l’essere de la cosa.

Sofia. Non posso teco, o Filone, volare tanto alto: veniamo, di grazia, piú al basso. Io pur veggo nissuna di quelle cose che piú desideriamo propriamente s’ami.

Filone. Noi desideriamo ben sempre quello che non aviamo, ma non per questo quello che non è: anzi il desiderio suol esser de le cose che sono, quali non possiamo avere.

Sofia. Ancor suole esser di quelle cose, che effettualmente non sono e desideriamo ben che sieno, quali non desideriamo giá averle: come desideriamo che piova quando non piove, e che facci buon tempo, e che venga uno amico, e che alcuna cosa si facci. Le qual cose, perché non sono, desideriamo