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8 i - d’amore e desiderio

le cose desiderate, ancor che non s’abbino, e similmente le cose buone acquistate [e] avute, quali non si desiderano piú.

Sofia. Né questo ancor mi consuona; perché, come si dice, molte cose son desiderate le quali non possono essere amate, perché non sono in essere: e l’amore è de le cose che sono, e il desiderio è proprio di quelle che non sono. Come possiamo noi amar i figlioli e la sanitá, se non l’aviamo? se ben la desideriamo. Questo mi fa tener l’amore e ’l desiderio esser due affetti contrari de la volontá. E tu m’hai detto che l’uno e l’altro possono star insieme. Dichiarami questo dubio.

Filone. Se l’amore non è se non de le cose che hanno essere, il desiderio perché non sará di quelle ancora?

Sofia. Perché, cosí come l’amore presuppone l’essere de le cose, cosí il desiderio presuppone la privazione di quelle.

Filone. Per qual ragione l’amore presuppone l’essere de le cose?

Sofia. Perché bisogna che il conoscimento preceda all’amore: ché nissuna cosa si potria amare, se prima sotto spezie di buona non si conoscesse; e nissuna cosa cade in nostro conoscimento, se prima effettualmente non si trova in essere. Perché la mente nostra è uno specchio ed esemplo o, per dir meglio, una immagine de le cose reali: di modo che non è cosa alcuna che si possa amare, se prima non si truova in essere realmente.

Filone. Tu dici la veritá. Ma, ancor per questa medesima ragione, il desiderio non può cadere se non nelle cose che hanno essere; perché non desideriamo se non quelle cose che primamente conosciamo sotto spezie di buone. E per questo il filosofo ha diffinito il buono esser quello che ciascuno desidera; poi che il conoscimento è de le cose che hanno essere.

Sofia. Non si può negare che ’l conoscimento non preceda al desiderio. Ma piú presto direi che, non solamente ogni cognizione è delle cose che sono, ma ancora di quelle che non sono: perché il nostro intelletto giudica una cosa che è come la giudica, e un’altra che non è cosí. E poiché il suo offizio è il discernere in l’essere delle cose e nel non essere, bisogna